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Interviste: Alessandro Petrelli

Posted by Ilaria Pasqua on March 9, 2016 at 3:00 AM

     Intervista a Alessandro Petrelli, autore di Oltre la finestra


                              

             

Parlaci un po’ di te.

Mi chiamo Alessandro, ho 25 anni e vivo in un paesino in provincia di Lecce con i miei genitori e mio fratello. Studio Fisioterapia a Brindisi e amo la scrittura, la lettura, la musica classica, l’arte e il calcio.


Come è nata la passione per la scrittura?

Ho sempre utilizzato la scrittura come uno strumento di sfogo nei momenti di stress. Scrivere mi tranquillizza, mi fa sentire meglio, il foglio a volte può essere il tuo migliore amico. Un’altra mia grande passione è quella di inventare storie, è una cosa che mi esce naturale, ho molta fantasia e mi ritengo fortunato per questo. Qualche anno fa ho deciso di accomunare queste due passioni scrivendo un libro, è stata un’esperienza fantastica.


Qual è il tuo genere letterario preferito come lettore e come scrittore?

Sia come lettore che come scrittore amo il genere thriller, soprattutto il thriller psicologico. Anche l’horror mi piace, ma più nei film che nei libri.


Solitamente ti immedesimi nei tuoi personaggi?

Certo. E’ tra le cose che amo fare di più. Costruisco un personaggio e gli do un modo di pensare, quando parlo di lui mi immedesimo ed entro perfettamente nella parte. E’ fantastico, è come vivere più di una vita.


Come nascono le tue storie?

Nascono per caso, durante la giornata, mentre parlo, mentre passeggio. Guardo una scena e mi vengono in mente altre versioni di essa, ovviamente ogni versione va sul macabro. Per esempio: l’altra sera ero in macchina e tornavo a casa, ho tolto per un attimo la cintura e ho sentito il bip che ti avvisa di rimetterla. Ho guardato il computer di bordo e c’era un segnale rosso lampeggiante che indicava la presenza di una persona senza cintura sul mio sedile, la spia del sedile affianco invece era verde perché ovviamente non c’era un passeggero. Io ho pensato: chissà come sarebbe scappare da solo in macchina da una casa infestata da fantasmi e mentre si è in fuga udire il bip della cintura e notare che il computer di bordo indica una presenza sul sedile del passeggero…


Com’è nata in particolare l’idea del tuo ultimo lavoro?

E’ nata vedendo San Foca in una notte d’inverno. San Foca è un paese sulla costa adriatica del Salento nel quale ho ambientato il mio libro. Vederlo in una notte d’inverno mette i brividi: strade deserte, vento gelido, case disabitate e trascurate.


Raccontaci qualche curiosità.

Il libro narra la storia di Davide, un ragazzo rimasto orfano, che vive con le due sorelline, la nonna e tre amici nella desolata San Foca. La comparsa di uno sconosciuto e le minacce giunte a Davide costringeranno i ragazzi a muoversi e a reagire. Lo psicopatico con cui avranno a che fare lascerà a loro dei piccoli indizi e da questi, Davide e i suoi amici, riusciranno a riportare alla luce una terrificante storia accaduta molti anni prima.

Il tempo stringe, le minacce e i colpi di scena aumentano, ma il tassello mancante per capire la verità si trova nel passato, disperso tra i casi precedenti.

Per i ragazzi sarà una corsa contro il tempo che li porterà verso lo spiazzante colpo di scena finale… che lo scoprirete solo leggendo il libro.


Hai qualche altro libro in lavorazione?

Si. Sto scrivendo un thriller psicologico che narra due storie che si alternano tra un capitolo e l’altro per poi intrecciarsi nel finale.


Qual è il tuo sogno nel cassetto?

Ne ho tre, uno dei quali riguarda la scrittura. Ma non li confido a nessuno.


Cosa significa per te scrivere?

Vi copio incollo una mia citazione che risponde a questa domanda:

“Quando scrivi, dai vita a pensieri che normalmente nessuno saprebbe esternare, a frasi che normalmente nessuno saprebbe dire… nemmeno tu stesso. E’ questo il bello della scrittura: è la parte più nascosta della tua anima che si scaglia contro il foglio sotto forma di inchiostro.”


La citazione preferita tratta dai tuoi libri?

Non saprei. Non mi vengono in mente in questo momento. Anche perché di solito le citazioni le scrivo a parte, quando sono ispirato, come appunto quella che vi ho messo sopra.


Ti andrebbe di dare qualche consiglio agli aspiranti scrittori?

Certo, e vale anche per me in quanto mi ritengo tale. Bisogna scrivere per passione, bisogna scrivere in modo sincero, credendo sempre in ciò che si fa. La scrittura è un dono e questo dono bisogna coltivarlo e curarlo ogni giorno. La scrittura è una delle massime forme di espressione dell’essere umano, è l’impronta che lasceremo per sempre su questo mondo …

Segnalazione di Oltre la finestra

 


Biografia:

Alessandro Petrelli è nato a Lecce il 19 aprile 1990 e vive a Lizzanello con i genitori ed il fratello maggiore. Ha frequentato l’Istituto d’arte ed ora studia Fisioterapia nell’Università di Brindisi. E’ stato da sempre un appassionato di musica, letturatura, scienza, arte e sport. Il suo debole per i libri e i film Horror e Thriller ha dato modo alla sua fantasia di spaziare, adattandola perfettamente a questi generi. Secondo Alessandro, l’emozione più bella che si possa provare mentre si legge un libro è il colpo di scena…vedersi crollare in un attimo quella certezza di aver capito tutto. Ed è questa la sensazione che cerca di tramandare al lettore. Il 15 febbraio 2016 viene pubblicato da “Lettere Animate” il suo primo romanzo, “Oltre la finestra”, un thriller ambientato nel Salento. Oggi Alessandro continua i suoi studi mettendoci tanto impegno, senza però negarsi un po’di tempo da dedicare alle sue passioni. Da poco tempo è già al lavoro per il suo secondo romanzo.


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Categories: - Marzo 2016

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