Transcendence (W. Pfister, Usa 2014)
|
Li trascenderemo
Il dr. Will Caster è uno dei più brillanti studiosi dell’intelligenza artificiale al momento al lavoro su PINN, un sistema avanzato di computer con autocoscienza sperimentato sul cervello delle scimmie. Un giorno però un gruppo di terroristi, che combatte lo sviluppo di questo genere di tecnologie, lo attacca condannandolo a morte. La moglie Evelyn, studiosa come lui, non vuole però arrendersi e decide, insieme all’amico Max, di collegare il cervello di Will a PINN, per vedere se la sua mente riuscirà a sopravvivere attraverso i computer. L’esperimento riesce, solo che la mente di Will cresce e si rafforza sempre più raggiungendo proporzioni inquietanti e pericolose…
Trascendenza: trascendere attraverso la tecnologia, è questa l’idea, forse un po’ troppo ambiziosa, alla base del film. Poteva non essere male, ma la realizzazione lascia a desiderare oltre ogni immaginazione.
Ancora una volta viene presentato l’eterno duello “macchine artificiali vs umanità”, ma stavolta l’artificiale è un uomo, o almeno è un artificiale molto umano, un po’ sullo stile di Her, anche se Samantha non è mai stata un essere umano. Qui Johnny Depp è un uomo che diventa intelligenza artificiale, fondendosi con un computer per cercare di andare oltre, oltre la tecnologia e anche oltre l’uomo.
Può un computer avere un’anima? Può avere una qualche coscienza di sé? Queste sono le domande di partenza del film.
Nonostante questi buoni spunti di riflessione, che nel periodo attuale non sono mai abbastanza, la mancanza assoluta di una vaga plausibilità, le esagerazioni, i dialoghi ridicoli (triti e ritriti quando non scritti male) e una sceneggiatura di basso livello (senza alcun pathos) non riescono proprio a salvare Transcendence da un declino inevitabile.
Da una partenza faticosa che non lascia nessuna traccia (e che non coinvolge lo spettatore), si passa a una lenta agonia di pseudo rivendicazioni e intelligenze artificiali che si credono meglio degli uomini per poi arrivare alla stupida conclusione che il cervello umano non è paragonabile a niente e che un computer probabilmente un’anima non l’avrà mai. Il tutto condito con una insignificante e insopportabile storia d’amore. Il rapporto tecnologia-uomo non viene sviluppato adeguatamente finendo per confondere e peggio ancora annoiare, soprattutto quando si arriva a un finale tutto combattimenti ed esplosioni, con scene che sembrano uscite da un qualche Terminator (malriuscito). Le ambizioni erano forse esageratamente alte, andare oltre Her, mostrare un ipotesi di futuro ancora lontano dall’avvenire, e soprattutto riuscire a renderlo visivamente e con una storia accattivante e credibile, era una missione difficile. E se l'intento non fosse stato affatto questo? Potreste obiettare voi. Nessun buon risultato comunque, anche dal punto di vista di “film d’intrattenimento” è un completo fallimento.
Gli attori sono fuori forma, nessuno sembra molto convinto di quello che fa e dice, e come dar loro torto? Fra tutti si salva Rebecca Hall, l’unica che smuove vagamente lo spettatore. Johnny Depp e Paul Bettany sottotono. Per non parlare dei poveri illustri personaggi secondari come Morgan Freeman e Cillian Murphy.
Insomma, tanto rumore per nulla. Per quanto mi riguarda film da dimenticare, in realtà lo sto già facendo.
Trailer italiano:
Trailer originale:
You need Adobe Flash Player to view this content.
Categories: - Settembre 2015