Spring Breakers (H. Korine, Usa, 2013)
|
"Fingiamo di stare in un videogame del cazzo!"
Lo Spring break è la pausa primaverile di dieci giorni che gli studenti universitari solitamente passano a divertirsi sulle spiagge, soprattutto quelle della Florida.
Quattro ragazze non vedono l’ora di partire per sfuggire alla monotonia delle lezioni e della vita in generale. Ma quando arrivano a destinazione finiscono per cadere in un giro che le porta a strafare sempre più, fino alle tragiche conseguenze.
Provocazione, eccessi, una sfilata di corpi femminili in bella mostra, stretti in minuscoli bikini che non riescono a contenere l’esuberanza. Fiumi di alcol, feste interminabili, gente di tutti i tipi e voglia solo di divertirsi.
Il quinto film di Harmony Korine mette tutto in chiaro già dai primi minuti. Veniamo completamente travolti da questo scorrere di immagini che ci sbatte in faccia senza troppi complimenti gli eccessi dei giovani americani d’oggi.
Le quattro protagoniste sono compagne di college ma amiche da tutta la vita, sognano una vacanza di quel tipo per poter staccare finalmente la spina e il cervello e lasciarsi alle spalle le noiose giornate normali. Brit, Candy e Cotty le più spregiudicate e allo stesso tempo le più ingenue, passano da un festino all’altro senza nessuna interruzione, bevono e si fanno di crack, mentre la più delicata, Faith, nasconde ciò che realmente è dietro una facciata da brava ragazza con cui si confonde, e ne è talmente spaventata che rifiuta di scoprirla, scappando. È Faith la più cosciente delle quattro, sembra la più ingenua e invece è solo più legata alla realtà della sua vita.
"Mi sono rotta di vedere tutti i giorni le stesse identiche cose. Sono tutti depressi perché vedono sempre le stesse cose, si svegliano nello stesso letto di sempre, nelle stesse case, vedono gli stessi deprimenti lampioni, una sola stazione di servizio, il prato non è neanche verde, è marrone! Tutto è sempre uguale e tutti sono tristi, io non voglio finire come loro me ne voglio andare da qui!"
Dalla prima parte di festini si passa a una seconda in cui entra in scena Alien, un James Franco come non l’avete mai visto, un trafficante di stupefacenti che vive il suo “sogno americano”. A braccetto con l’ “alieno” le ragazze continueranno il loro viaggio fino alla completa deriva. La violenza. Dalle pistole giocattolo dell’inizio si passa a quelle vere, non è un videogame, eppure le due più ciniche, quelle che resteranno fino alla fine, Brit e Candy, non sembrano nemmeno accorgersene.
Inquietante fino all’ultimo minuto, il film mostra lo sfacelo terribile degli adolescenti americani, quel passaggio, quella linea d’ombra che separa l’infanzia dalla maturità. Le due ragazze si lasciano completamente andare, come se non volessero guardare avanti, è una completa fuga dal futuro, dal dover combattere per esso. La voglia di staccare il cervello nasconde un vuoto assoluto, la desolazione di una generazione che ha perso se stessa e che non riesce a ritrovarsi.
C’è chi parla di eccessi gratuiti, io li ho trovati funzionali e come sempre Harmony Korine non ha solo un nome affascinante, sa quello che fa, Spring Breakers è elegante, colorato e contemporaneamente inquietante, sporco, scuro. Bello, bello da vedere, come quel magnifico piano sequenza della rapina, e le danze sulla spiagga, come la scena distruttiva della canzone di Britney Spears, trasformata in un inno di guerra, nell’abbandono assoluto della realtà. Korine il “regista maledetto” che deforma le convenzioni, le trasgredisce, con il suo stile graffiante, duro, spietato e onesto, ma stavolta persino nostalgico.
Sono le lacrime di Faith, la sua reazione alla realtà, a toccare, “Dovevamo scoprire noi stesse. Non era questo il nostro sogno!”, dirà.
Sì, nonostante non me lo aspettassi, questo film è persino commovente.
Oltre al magnifico montaggio, potente e perfetto è il sonoro, e la colonna sonora, con quel suono, la ricarica dell’arma che irrompe a intervalli mettendo i brividi. E la scelta delle attrici è chiaramente una provocazione forte: le due icone disney Selena Gomez e Vanessa Hudgens sono completamente messe a nudo. La generazione “Britney Spears”, andata in pezzi, distrutta dalle proprie mani ma forse ancor di più da una società che non sta più in piedi e che è marcia sin dalle fondamenta.
In conclusione so che questo film dividerà, ma un tentativo andrebbe fatto.
Trailer italiano:
Trailer originale:
You need Adobe Flash Player to view this content.
Categories: - Aprile 2014