Vacanze matte (R. Powell, 1959)
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“Quel che il Governo fa per me lo so benissimo, ma mi sembra che si dimentichi quello che io ho fatto per lui. Sono uno dei più forti sostenitori del governo io, e… Io ho aiutato il governo in tutto quello che il governo si è messo in testa di fare, dall’indennità di disoccupazione, all’assistenza per i figli a carico, alla pensione d’invalidità totale…”
Vacanze matte di Richard Powell è un libro del '59 che ha vissuto una storia particolare. È stato bestseller per molti anni ma alla morte dell’autore è caduto nel dimenticatoio, sia all'estero che qui da noi. In Italia c’è stata una corsa alle ultime copie, recentemente sono nate sul web delle petizioni e le iniziative sono servite perché l’Einaudi alla fine si è decisa a ristamparlo. In una versione che ha attualizzato ciò che era necessario senza cambiare gli svarioni grammaticali necessari ai fini della storia, per un motivo preciso: perché parliamo… dei Kwimper.
Chi sono i Kwimper? I Kwimper sono una famiglia atipica, una famiglia allargata che occupa una cittadina dove non vive nessun altro se non loro. Quasi sembra essere una famiglia mitologica, nessuno li ha mai visti, nessuno li ha mai incontrati. Ma esiste davvero questa città tutta Kwimper?
Sicuramente sì, perché noi conosceremo nel corso del libro una di queste famiglie, composta da papà Kwimper, figlio ventenne Kwimper, molto somigliante a Forrest Gump e in più narratore assoluto della storia, e piccoli gemelli Kwimper + un’intrusa: la babysitter, a quanto pare l’unica non Kwimper della cittadina Kwimper. Loro sono diversi, vedono il mondo a testa in giù, nella loro personalissima maniera.
L'unica cosa che è certa è che questa famiglia ha un magnifico rapporto con il governo, un rapporto privilegiato di reciproco interesse.
"Io ho aiutato il governo in tutto quello che il governo si è messo in testa di fare, dall'indennità di disoccupazione all'assistenza per i figli a carico, alla pensione per invalidità totale..."
In pratica questa gente campa alle spalle del governo. La famiglia Kwimper però pensa di fare un favore al governo, persino un gran servizio, prendendo tutti i vari sussidi che gli permettono di vivere senza fare nulla.
Un giorno, durante il ritorno dalle vacanze, si ritrovano per puro caso senza benzina in una strada in costruzione. Un enorme cartello vieta l’ingresso al pubblico, ma ovviamente papà Kwimper lo sorpassa.
[...] papà mica si considerava Il Pubblico. La sua idea era d’essere più o meno una parte del governo, per via che ci lavorava insieme da tanto. Il governo gli dava una mano e lui faceva del suo meglio per dar da fare al governo e così renderlo felice. Non potevano fare a meno l’uno dell’altro insomma [...]
Sono così costretti ad accamparsi in questo pezzo di terra vicino al mare, sperando che qualcuno passi di lì prima o poi. Se la cavano piuttosto bene, così bene che quasi pensano di restare. All'improvviso però si fa vivo uno del governo, King, un tipo odioso che li tratta male e così il signor Kwimper non ci sta, il rapporto privilegiato con il governo si spezza. La famiglia fa la dispettosa, visto che il governo li ha trattati così, loro resteranno lì per dargli una lezione, “sennò finisce che poi si prendono troppe libertà”.
"Devo ammettere che mi hanno fatto proprio girare le scatole. Io ero prontissimo ad andare incontro al governo, a non fare tante storie per il fatto d'averci piantati qui senza nessun aiuto, ma da come si sono messe le cose a questo punto ho una gran voglia di passare all'opposizione"
Inizia una battaglia senza esclusione di colpi tra il governo e la famiglia Kwimper che risolve tranquillamente un problema dopo l’altro, facendo impazzire di rabbia chiunque provi a spodestarli.
Papà Kwimper, Toby e i gemelli non sono come tutti gli altri, sono delle persone ingenue, sembrano vivere fuori dal mondo che li chiama stupidi, persino pazzi. Eppure nella loro apparente stupidità, nella loro ingenuità, appaiono geniali, e geniali saranno i modi in cui aggireranno ogni ostacolo.
Una lettura esilarante, davvero divertente. Fa ridere di gusto e le situazioni sempre più complicate e apparentemente pericolose in cui la povera famiglia si troverà si risolveranno in modi sempre più spassosi, quasi quasi il Governo finirà per fare persino pena nella sua ottusità e incapacità di capire.
I Kwimper sembrano gli unici a essere nel giusto. E ogni volta ci si sorprende di come riescano a scampare a vicoli ciechi, a situazioni in cui gli altri sembrano sempre essere un passo avanti a loro, ma solo all'inizio.
Chiunque voglia fare del male alla famiglia Kwimper finirà per dover abbassare la testa nella più completa incredulità.
Da una parte i Simpson li ricordano molto, chissà che Groening e compagnia non si siano ispirati a questa famiglia strampalata per crearli? Ma i Kwimper sono ancora più ingenui e sono profondamente buoni, puri di cuore, giusto un po’ dispettosi. Niente più.
Incipit:
Uno
Se papà stava attento a quel che diceva il cartello tutta questa storia non succedeva. Il cartello era sulla sbarra che chiudeva una traversa della strada dove stavamo marciando, e diceva: ASSOLUTAMENTE VIETATO IL TRANSITO PUBBLICO. Ma, dopo tanti anni che prendeva l’indennità di disoccupazione e l’assistenza per i figli a carico e tutta quell’altra roba, papà mica mi considerava Il Pubblico. La sua idea era d’essere più o meno una parte del governo, per via che ci lavorava insieme da tanto. Il governo gli dava una mano e lui faceva del suo meglio per dar da fare al governo e così renderlo felice. Non potevano fare a meno l’uno dell’altro insomma, e a dire la verità credo che se non era per papà un sacco di statali potevano far fagotto e tornarsene a casa.
Curiosità: il titolo originale del libro è Pioneer, Go Home! sicuramente più adatto e più suggestivo. D'altronde i membri di questa famiglia Kwimper sembrano davvero dei novelli pionieri.
Categories: - Febbraio 2014