I sogni segreti di Walter Mitty (B. Stiller, Usa, 2013)
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"Vedere il mondo, raggiungere mete pericolose, guardare oltre i muri, avvicinarsi, trovarsi l'un l'altro e sentirsi, questo è lo scopo della vita!"
Walter Mitty è un sognatore, il genere di persona che si incanta e usa l’immaginazione per correggere una realtà che non piace.
Lavora rinchiuso in uno studio come archivista dei negativi della rivista Life da ben 16 anni, ed è disperatamente cotto di una delle nuove arrivate, Cheryl, con cui non è riuscito mai a scambiare nemmeno una parola, ma nei suoi momenti di black out sì, eccome.
Però i problemi sono altri, almeno in quel giorno preciso in cui la storia ha inizio: la rivista Life sta infatti per chiudere i battenti a favore di una versione online. Ci sono dei manager ignoranti e fastidiosi in giro per l'edificio pronti a licenziare a tutto spiano. Da quel momento in poi l’unica cosa di cui si dovrà occupare il personale che resta per quelle poche ultime settimane prima della liquidazione (giusto lo stretto necessario) è l’ultimo numero di Life.
Walter Mitty ha un ruolo fondamentale perché è lui che cura i contatti con il fotografo preferito di Life, Sean, quello che manda sempre i negativi per le foto di copertina. La scelta stavolta è facile, per la famosa ultima copertina, lo stesso fotografo indica all'archivista LA foto, quella che considera addirittura "la quintessenza della vita", ma quando sfoglia i negativi Mitty si accorge che manca proprio quello, il numero 25.
Questa circostanza spinge Mitty a chiedere aiuto a Cheryl ma soprattutto lo costringe fuori da quelle quattro mura, alla ricerca di Sean che è sempre in viaggio. Passerà lunghe giornate al suo inseguimento, visitando più di un paese, e al ritorno non sarà, per fortuna, più lo stesso.
Ho trovato questo film grazioso, nel complesso. Walter Mitty, interpretato da Ben Stiller, fa tenerezza, ma allo stesso tempo viene voglia di prenderlo a calci per farlo muovere, per fargli compiere uno straccio di passo avanti. È immobile da 16 anni, non c’è stata crescita, o cambiamento, perciò nascondersi nei suoi sogni, forgiati da desideri che appaiono impossibili, sembra l’unica cosa da fare. Una logica conseguenza di una vita che non soddisfa. Ma Walter non è una persona banale, prima dei vent’anni era un ragazzo pieno di entusiasmo, pronto a partire con uno zaino in spalla, era un tipo avventuroso, uno che portava i capelli alla moicana, però un avvenimento lo ha spinto su un binario che non era il suo.
E questa sembra proprio l’occasione giusta per tornare ad essere quel ragazzo, o almeno un uomo che non rinunci ai propri sogni e che li viva veramente, non solo nella propria testa. Insomma, rimetta in piedi la sua vita, perché starsene rinchiuso in un ufficio sotto terra, al buio, non è la cosa giusta per lui.
Il viaggio che affronterà alla ricerca del negativo 25 sarà pieno di emozioni. Vivrà avventure talmente grandi e apparentemente impossibili che la realtà e l’immaginazione finiranno per confondersi. Ho sentito in sala gente che si chiedeva più volte: stava immaginando tutto o no? E sicuramente questo era lo scopo del regista: arrivare a confondere i confini, per dare al film un’atmosfera surreale, da sogno, in un certo senso magica. Inutile dire che troverà il 25esimo negativo, e che diventerà la copertina dI Life.
Nel complesso l’ho trovato un film piacevole, ma a mio parere non è del tutto riuscito. Prima di tutto ci sono delle leggerezze di sceneggiatura sin troppo visibili, poi i viaggi mentali di Mitty a volte finiscono per rompere troppo il ritmo del film, ma allo stesso tempo aiutano molto a movimentarlo. Dal viaggio in poi va meglio, i paesaggi sono mozzafiato e la fotografia è molto buona.
Ben Stiller è bravo anche nei drammatici dai toni comici, però questo ruolo buonista gli si addice fino a un certo punto, io lo trovo sempre migliore nelle commedie, e spero proprio lasci questa strada per tornare a fare ciò che davvero sa fare. La coprotagonista Kristen Wiig, invece, mi è sembrata un po’ spenta, o forse annoiata. Simpatici tutti gli altri, a partire dal centralinista Tod, anche se la sua "presenza" nel film è abbastanza assurda, e di nuovo poco originale. Piccolo cameo poi per Sean Penn che ne esce sempre a testa alta.
La verità è che Ben Stiller sembra molto più a suo agio nel registro comico, e infatti le scene comiche, molto poche in realtà, sembrano le più riuscite.
Oltre alla fotografia che spicca, di certo aiutata dai paesaggi splendidi, bella anche la colonna sonora, in alcuni punti dà una spinta in alto al film.
In conclusione un film gradevole ma un po' furbetto, a cui manca certamente qualche buona idea in più e a tratti sembra proprio mal sviluppato, un'accozzaglia di tematiche di cui si sfiora appena la superficie. Peccato per alcune scelte di trama davvero banali e poco coraggiose che puntano più a far leva sui sentimenti degli spettatori che su qualsiasi altra buona intenzione, come appunto provare a plasmare l'idea iniziale, anche questa non troppo originale, in qualcosa di nuovo.
Trailer italiano:
Trailer originale:
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Curiosità: il film è tratto dal racconto The Secret Life of Walter Mitty scritto da James Thurber nel 1939
Categories: - Febbraio 2014