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L'amore bugiardo (G. Flynn, 2014)

Posted by Ilaria Pasqua on June 6, 2016 at 2:15 AM
    "Tutti ci dicevano e ripetevano che il matrimonio è faticosissimo...non per me e Nick."

                                              

Nick e Amy sembrano la coppia perfetta: lui è un pacifico e silenzioso uomo del Missouri, un giornalista avviato. Lei è la donna perfetta, simpatica, dolce, brillante, il preciso riflesso del personaggio della mitica Amy, costruito dai genitori a sua immagine e somiglianza per una serie di libri dal decennale successo.

Il loro matrimonio sembra altrettanto perfetto. Ma all’anniversario del quinto anno di matrimonio lei scompare nel nulla, lasciando solo i segni di una violenta colluttazione. Che fine ha fatto Amy? È stato Nick a ucciderla? Ma la domanda reale è: chi sono veramente Amy e Nick?


 

Tutte le persone hanno i loro difetti, lati oscuri che preferiscono nascondere per piacere agli altri. Nick e Amy si piacciono sin da subito, ognuno recita il ruolo che l’altro si aspetta. Ma quando le maschere cadono e ci si ritrova davanti la vera persona che succede? 

L’autrice mette a nudo tutte le sfumature possibili di due persone alle prese con il loro matrimonio, con la loro identità stretta tra i confini della famiglia. Lo fa attraverso le voci dei suoi due protagonisti che si alternano per raccontare il loro punto di vista spesso bugiardo. Quello di Nick scandaglia un presente andato ormai fuori controllo, riflesso di un passato sbiadito, e il diario di Amy che parte dal passato e pian piano raggiunge il presente trovando il suo compimento.

La loro vita coniugale si trasforma in un thriller complicato che per una buona metà tiene avvinti e incuriositi. Se non avessi visto il film prima, probabilmente il mega colpo di scena della seconda parte mi avrebbe lasciata di stucco, ma purtroppo l’ho visto e quindi lo stavo aspettando.

Lo sguardo dei due protagonisti si integra lentamente, dando la possibilità al lettore di farsi idee che più volte cambieranno nel corso della storia, e i pezzi del puzzle iniziano a trovare posto formando un grande quadro che è meglio vedere da lontano.

Quello in cui l’autrice riesce bene è far provare una repulsione tremenda verso il matrimonio, ancor prima che verso i protagonisti di questo libro. Il matrimonio è visto come la fine di ogni cosa, un’ipocrisia senza fine che riesce solo a tirar fuori il peggio di entrambi, costringendoli a un’infelicità ancora più paralizzante perché è impossibile da credere. Tutto questo instillando il dubbio: ma si può conoscere davvero la persona con cui si è scelto di condividere la vita? È anche bravissima, bisogna ammetterlo, a caratterizzare Amy e Nick, che sviscera completamente, dalla patina esteriore fino alle ossa. In particolare Amy, vittima di se stessa, assoggettata all'immagine della mitica Amy dei libri.

La lettura sicuramente avvince, i colpi di scena sono tanti e ben piazzati, ma la seconda parte a volte sfiora l’irreale. È davvero faticoso riuscire a percepirla come credibile. Questo era anche il difetto del film.

Insomma, una lettura “piacevole”, per quanto possa essere piacevole un libro diabolico come questo, ma senza troppi entusiasmi.


 

Incipit:

Quando penso a mia moglie, penso sempre alla sua testa. Alla forma che ha, per cominciare. La prima volta che l'ho vista, è stata la sua nuca che ho notato, e nelle sue curve c'era qualcosa d'incantevole. Come un chicco di mais, duro e lucente, o un fossile nel greto di un fiume. La sua è quella che i vittoriani definirebbero una testa dalle proporzioni squisite, che lascia intuire la forma del cranio.

 


Categories: - Giugno 2016

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