17 ragazze (D./M. Coulin, Francia 2011)
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"A diciassette anni non si può essere seri: si sogna, si ha un'energia incredibile, e nessuno può farci niente. Non si può impedire a una ragazza di sognare!"
In un piccolo centro della Bretagna, la liceale Camille rimane incinta e diventa a scuola un modello da seguire. Altre diciassette ragazze decidono spontaneamente di avere un figlio spinte dal desiderio di fare a meno di qualsiasi aiuto e di essere dei genitori migliori dei propri.
La gravidanza in contemporanea di queste ragazze, minorenni oltretutto, getta nella confusione la comunità e le autorità scolastiche che non sono in grado di trovare una spiegazione a questa apparente follia di massa.
17 ragazze è, incredibile a dirsi, tratto da una storia vera accaduta nel 2008 negli Stati Uniti. In questo caso però ci troviamo in Francia, in un luogo desolante e dalle prospettive limitate, affacciato su spiagge sempre deserte.
È la completa incoscienza, inconsapevolezza quello che colpisce di questo film. Si guarda con sempre maggiore perplessità e disturbo queste ragazze che come se niente fosse si tuffano tutte insieme nella gravidanza, tenendosi per mano. In un posto poi che appare chiuso e asfissiante, deprimente e silenzioso, dove le prospettive sembrano sin da subito azzerate e il futuro incerto. Questo contrasto tra incertezza e questo movimento tutto femminile tiene in piedi l'intero film; le ragazze controllano l’incertezza, la schiacciano, la rovesciano prendendo una decisione, facendo un vero e proprio volo verso il nulla, senza pensieri.
Ci si aspetta che si preoccupino prima o poi delle loro azioni, ma non avviene mai, le ragazze nella loro incoscienza sono invece coscienti di ciò che hanno fatto, lo portano avanti caparbiamente e tutte insieme, accettando il bello e il brutto di questa loro scelta estrema. E ci si ritrova ad ammirarle piuttosto che a commiserarle, a vederle quasi come delle eroine in un mondo troppo brutto e pieno di pregiudizi. Si costruiscono una loro bolla, un sogno collettivo che coltivano fino all’ultimo, fino a quando sarà necessario risvegliarsi.
Un distacco dai genitori, troppo lontani dal loro tempo, ciechi e sordi, un distacco dal presente che crea disagio e incertezza. Non si può che empatizzare con loro, con la testardaggine e la forza con cui cercano di farsi ascoltare, senza parlare, senza urlare, solo sfoggiando i loro pancioni in giro, a testa alta e senza pentimento. Un gesto politico e sociale che non richiede violenza ma solo coraggio.
È una storia forte e disturbante, sicuramente, carica di energia, ma trattata con leggerezza, e soprattutto senza abbandonarsi a giudizi morali. Le due sorelle registe infatti si accostano alla storia con lo spirito di due documentariste silenziose che osservano vicende con partecipazione ma senza interferire.
In conclusione 17 ragazze è un film dai messaggi forti e dalla mano ferma, incisivo e allo stesso tempo poetico da commuovere.
Trailer italiano:
Trailer originale:
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Categories: - Luglio 2015