Buoni a nulla (G. Di Gregorio, Italia 2014)
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Dopo l'adorabile Pranzo di Ferragosto e il divertente/amaro Gianni e le donne, ecco Buoni a nulla, terzo film del regista 65enne Gianni Di Gregorio, di nuovo anche protagonista.
Personalmente apprezzo molto quest'artista che è in Italia ad oggi il più "anziano esordiente" a essersi fatto strada nel cinema. Le sue commedie si distinguono sempre dalle altre per un grande garbo, per la mano delicata e per un una risata a volte amara.
Con Buoni a nulla conferma questi tratti, e sembra quasi di essere di fronte a un'ideale trilogia che vede il protagonista Gianni fare ad ogni film un piccolo passo avanti; in Pranzo di Ferragosto si era dovuto occupare di sua madre e delle sue amiche vecchiette capricciose, in Gianni e le donne, Gianni "cresce" e cerca l'amore, e lo guarda dal suo punto di vista "non più giovane". In quest'ultimo invece Gianni spicca il volo. Il mite esplode (contro i fiori e non solo).

È un uomo di mezz'età, un impiegato statale, un tipo qualunque con un grave problema: è remissivo, passivo all'ennesima potenza, troppo buono, mite di carattere e viene calpestato continuamente. Lo schiaccia il condominio, la famiglia, il lavoro, il mondo tutto, senza che riesca a porre rimedio. La svolta della sua vita sarà la pensione, ed è proprio a due passi, giusto sei mesi per averla, ma le cose non vanno come previsto: infatti è vittima dell'ennesima ingiustizia e si vede costretto a restare al lavoro ancora, e oltretutto in un'altra struttura, fuori città, popolata da gente svogliata e poco preparata, sleale e arrampicatrice. Sarà lì che imparerà a dire "no! Basta subire", come non aveva mai fatto, e insieme all'unico amico che si è fatto, cercherà di farsi strada e di imparare a vivere davvero, diventando finalmente padrone della sua vita.

Lo chiamo Gianni con grande affetto perchè è sempre un sentimento di tenerezza che avvolge le atmosfere dei suoi film. Tenerezza e uno sguardo malinconico sempre presente, che si accompagna anche a quel tono scansonato, quell'umorismo elegante, che sono i suoi marchi di fabbrica.
In ogni film pone sempre l'accento sulla quotidianità, sui vizi, sulle difficoltà e sulle paure della gente comune, sdrammatizzandole con occhio attento e divertito, e allo stesso tempo leggero.
E ogni volta esco dal cinema col cuore più leggero.
Trailer:
Categories: - Novembre 2014