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Le conseguenze dell'amore (P. Sorrentino, Italia, 2004)

Posted by Ilaria Pasqua on June 1, 2013 at 11:05 AM


              "Progetti per il futuro: non sottovalutare le conseguenze dell'amore"

                                                                                                           

                                             

 


Fresca, fresca di Sorrentino al cinema, mi è venuta voglia di recensire il mio film preferito di questo regista: Le conseguenze dell’amore.

Recuperato con ritardo, purtroppo, questo film mi ha fatta innamorare di Sorrentino e del suo modo di mettere in scena le storie.

Le conseguenze dell’amore, suo secondo lavoro e anche unico film italiano selezionato dalla commissione ufficiale del Festival di Cannes 2004, racconta uno stralcio della vita di Titta Di Girolamo, un cinquantenne che vive da otto anni in un albergo nel silenzio e che nasconde un segreto che verrà rivelato lentamente. Ma questo grande segreto ne nasconde tanti altri più piccoli che riempiono le sue opache giornate.

Titta, infatti, vive costretto in una solitudine e in un’apparente freddezza, travolto ormai dalla vita e dai fatti che l’hanno cambiata irrimediabilmente, ma quando s’innamora della barista dell’hotel, Olivia, viene travolto dal desiderio di cambiare e uscire da quel grigiore, da quell’apatia che l’ha inghiottito.

Dirà a Olivia: "Forse sedermi a questo bancone è la cosa più pericolosa che ho fatto in tutta la mia vita", il primo piccolo, eppure grande, atto di una rivoluzione interiore che lo porterà a infrangere le regole della sua prigionia, a distruggere la gabbia che lo tiene prigioniero.


Titta era un commercialista d’alto rango in un’altra vita, "uno che contava nella borsa", uno che ha fatto uno sbaglio, un errore gigantesco che l’ha condannato.


Titta è un uomo che “l’unica cosa frivola che possiedo è il mio nome”, un uomo di valore che teme la violenza e che crede nell’amicizia e nell’amore.

“Quando si è stati amici una volta lo si è per tutta la vita”, dirà convinto.


È un uomo annoiato, indifferente, pessimista e arreso, che non è più in grado di comunicare con qualcuno. Si limita a vagare come un anima persa nell’hotel dove vive, un non-luogo, fumando, pensando, senza fare null’altro che osservare e auto commiserarsi, riempiendo le sue giornate con i suoi piccoli vizi segreti. È prigioniero dei suoi aguzzini ma ormai soprattutto della sua stessa esistenza monotona e senza felicità, appesantita da anni di errori e dall'omertà.


Titta è un uomo che può essere chiunque. Uno di quelli che s’isolano dal resto del mondo per evitare di guardare cosa c’è dentro di sé e fuori, per evitare le conseguenze dell’amore, perché sono le più pericolose.

"Attenzione alle conseguenze dell'amore" scriverà nel suo libretto.


Il finale è un gesto d’amore, una rinascita.


Questo film si può recensire solo così, con le impressioni stracciate che i silenzi di Titta fanno nascere. L’ho osservato a lungo, l’ho descritto, e ho cercato di ricostruire la sua storia interiore, ed è proprio questo che Sorrentino cerca di spingerci a fare.

Lo stesso Servillo dice: "Credo che una delle cose più belle del personaggio diTitta sia come gioca con il pubblico, depistandolo in continuazione e mantenendo così sempre vivo il mistero e di conseguenza la curiosità dello spettatore".


La grandezza dell’attore e del regista in questo film sta proprio in questo: “raccontare” la storia di Titta, ma non tutto ciò che nasconde dentro, e lasciare appunto che lo spettatore arrivi a scoprirlo ed a comprenderlo grazie a suggerimenti appena accennati, grazie a uno sguardo, a un gesto. E, infatti, Le conseguenze dell’amore è un film quasi muto, fatto di sguardi e di gesti, accompagnati da una colonna sonora da brividi.


È anche lo stile elegante e ammaliante con cui Sorrentino racconta questa storia a lasciare senza fiato; movimenti di macchina sinuosi, dolci e avvolgenti, che seguono passo passo un Toni Servillo di una presenza scenica e bravura incredibili.


Segnalo in particolare due scene (tralasciando il finale):



La magnifica scena sulle note di "Rossetto e cioccolato" di Ornella Vanoni



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e la presentazione di Titta…


 


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Un film che nel panorama italiano ha sicuramente spiccato, e continua a farlo. Ce ne fossero di più di film così.

Sottile e potente.



 

“Una cosa sola è certa. Io lo so. Ogni tanto, in cima a un palo della luce, in mezzo a una distesa di neve contro un vento gelido e tagliente, Dino Giuffrè si ferma, la malinconia lo aggredisce, e allora si mette a pensare, e pensa che io, Titta DiGirolamo, sono il suo migliore amico”.




Trailer italiano:


 


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Premi:

 

David di Donatello 2005: miglior film a Domenico Procacci, Nicola Giuliano e Paolo Sorrentino, miglior regista a Paolo Sorrentino, mglior sceneggiatura a Paolo Sorrentino, miglior attore protagonista a Toni Servillo, miglior direttore della fotografia a Luca Bigazzi.

Nastri d'Argento della SNGCI 2005: miglior attore protagonista a Toni Servillo, miglior attore non protagonista a Raffaele Pisu, miglior fotografia a Luca Bigazzi.

Purtroppo il film è stato escluso dalla selezione per la candidatura al Premio Oscar, perchè è uscito nelle sale italiane sette giorni prima della data indicata dal regolamento. Un vero peccato.




Se ti è piaciuto Le conseguenze dell'amore ti consiglio:


- L'uomo in più (P. Sorrentino, Italia, 2001)

- L'amico di famiglia (P. Sorrentino, Italia, 2006)

- La grande bellezza (P. Sorrentino, Italia, 2013)



 


 

Categories: - Giugno 2013

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