La ragazza delle arance (J. Gaarder, 2004)
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"Sognare qualcosa di improbabile ha un proprio nome. Lo chiamiamo Speranza"
Georg ha quindici anni e un giorno trova una lettera che suo padre Jan gli aveva scritto prima di morire, undici anni prima, e che aveva nascosto nella fodera nascosto nella fodera del passeggino, sperando che suo figlio la trovasse. In questa lettera Jan racconta al figlio la storia della misteriosa “ragazza delle arance”, una giovane incontrata per caso su un tram di Oslo. Georg si appassiona subito a questa storia che sente sempre più vicina. Piano piano le pagine svelano al ragazzo tutto ciò che è accaduto prima che nascesse.
"Non era la scrittura della nonna, e nemmeno quella della mamma o di Jørgen. Strappai la busta e tirai fuori un grosso mazzo di fogli. Sussultai, perché in alto sulla prima pagina c’era scritto:
Sei seduto bene, Georg?
È importante che ti trovi una posizione comoda, perché ora ti racconterò una storia emozionante ..
Mi girava la testa. Che cos’era? Una lettera di mio padre. Ma era autentica?
«Sei seduto bene, Georg?»
Mi sembrava di sentire il suo vocione, e non solo su video, ora sentivo la voce di mio padre come se fosse tornato di nuovo in vita e fosse seduto lì con noi in soggiorno"
Il padre racconta al figlio di quel giorno d’estate in cui incontrò la ragazza con il sacchetto di arance su un tram di Oslo, un primo incontro disastroso, a cui ne seguiranno altri goffi, impacciati. Jan la cercherà in ogni angolo di Oslo. Ma chi è veramente questa ragazza che continua a incontrare ovunque e che nell’ultimo incontro l’ha chiamato per nome? Chi è questa ragazza che continua a cercare con gli occhi per le strade e di cui si è innamorato a prima vista? E perché Jan si sente così…
“[…] quasi come se ci conoscessimo già, o, non esito a dirlo, come se una volta, molto molto tempo fa, avessimo trascorso una vita insieme, solo io e lei. Era come se questa storia fosse stata scritta nei suoi occhi castani”.
Sono incontri fatti di scambi rapidi, di occhiate fugaci, di parole balbettate, di gesti e silenzi. Di fughe e di riavvicinamenti, di perdite e ritrovamenti, di un destino beffardo che verrà beffato.
È una storia dolce e struggente, in cui un padre morente non desidera solo raccontare la sua storia a suo figlio, ma tenta anche di aprirgli gli occhi, di trasmettergli la passione per il mondo, la vita e l’amore attraverso il suo sguardo, la sua memoria.
Le voci del padre e del figlio finiscono per intrecciarsi e dar luogo a un’ampia e profonda riflessione sull’esistenza e sul suo valore. Ponendo alla fine una domanda che interessa non solo suo figlio, ma tutti noi lettori: se potessimo scegliere tra vivere una vita che sappiamo breve e limitata, e non vivere, cosa sceglieremmo?
"Cosa avresti scelto se ne avessi avuta l’occasione? Avresti scelto di vivere per un breve momento sulla terra, per poi, dopo pochi anni, venire strappato da tutto quanto e non tornare mai più? Avresti rifiutato?".
Non è solo una storia d’amore dai tratti fiabeschi, ma un libro dalle mille sfumature, ricco di riflessioni sull’esistenza, una spinta ad amare la vita, la bellezza del mondo, a cogliere l’attimo e essere artefici del nostro destino, protagonisti della nostra storia, senza lasciarsi trascinare, senza perdersi. Invita a prendere la vita così com’è, una favola piena di sorpresa, un miracolo pieno di luce ma anche di ombre, dove le cose meravigliose superano però di gran lunga quelle brutte.
E lascia nel cuore del lettore un’intensa speranza e serenità.
“La vita è una lotteria gigante dove si vedono solo i biglietti vincenti. Tu che stai leggendo sei uno di questi biglietti. Lucky you!”
L'incipit:
Mio padre morì undici anni fa. Quando se ne andò, io avevo solo quattro anni. Non credevo che avrei più avuto sue notizie, ma adesso stiamo scrivendo un libro insieme.
Queste sono le primissime righe di quel libro, e le sto scrivendo io, ma a poco a poco sarà lui a parlare. E' lui che ha una storia da raccontare.
Adattamenti cinematografici: sì
- Appelsinpikel (E. Dahr, 2009)
Trailer originale (sub eng):
Se ti è piaciuto La ragazza delle arance ti consiglio:
- Il mondo di Sofia (J. Gaarder, 1991; Longanesi, 1995)
- L'enigma del solitario (J. Gaarder, 1990; Tea, 1996)
- Il viaggio di Elisabet (J. Gaarder, 1992)
Categories: - Maggio 2013